martedì 7 giugno 2011

Consigli non richiesti: 100 Bullets.


100 Bullets, serie a fumetti scritta da Brian Azzarello e disegnata da Eduardo Risso, copertine di Dave Johnson, edito dalla Vertigo comics.
Non è facile parlare di 100 bullets nel ristretto spazio di una recensione, per rendere giustizia alla complessità di questa serie bisognerebbe infatti scrivere minimo minimo una tesi universitaria, non potendo dilungarmi in cotale maniera cercherò di riassumere il possibile.
Da dove cominciare? Dal nome; 100 Bullets, da subito l'idea del genere, noir, ed infatti la storia tessuta dalla tastiera di Brian Azzarello e resa graficamente dall'impareggiabile china di Eduardo Risso è noir alla massima potenza, gli ingredienti del genere ci sono tutti; sparatorie, sesso, criminalità, violenza e un'atmosfera che più oscura non si potrebbe.

Il primo volume, della serie, “Primo colpo” ci catapulta subito nella complessa trama principale,
Vediamo la protagonista dell'episodio, Isabelle “Dizzy” Cordova, una ragazza appena uscita dal carcere dove era stata messa per omicidio, Dizzy un ex gang-staaaa è lacerata dal rimorso per la fine violenta del marito e del figlioletto, fine che crede sia avvenuta per colpa del suo passato, è sul treno che dal carcere la sta riportando nel ghetto che chiama casa, quando ecco entrare in scena l'agente Graves, quest'uomo, anziano, vestito completamente di nero e con uno sguardo che farebbe rannicchiare dalla paura persino i duri più duri, apre la valigetta che porta con se e mostra a Dizzy una foto, sulla foto i due uomini responsabili dell'omicidio della sua famiglia, sono due “sbirri” corrotti che hanno compiuto il massacro dei suoi famigliari per una questione di soldi, la ragazza è sbalordita, ma ecco che l'agente Graves rincara la dose, apre la valigetta davanti a lei e le mostra il contenuto, una pistola e una scatola con cento proiettili, oltre la pistola dentro ci sono anche tutte le prove che dimostrano che i due sbirri corrotti hanno ucciso la sua famiglia, poi ecco la proposta; Grave dice a Dizzy che la pistola e i proiettili non sono rintracciabili, ogni indagine che dovesse imbattersi in loro verrebbe immediatamente “dimenticata” e la persona a esse collegata rilasciata immediatamente, di fatto una licenza d'uccidere con tutti i crismi. Graves Dice anche alla ragazza che la valigetta ed il suo contenuto sono suoi, da usare come e più gli piace, senza regole, senza conseguenze se non quelle di rischiare la propria pelle in caso decidesse di farsi giustizia da sola.
Ecco uno dei plot narrativi principali di 100 bullets, l'agente Graves che si presenta a da la possibilità ad una persona vittima di qualche ingiustizia di scegliere, affidarsi alla legge o farsi giustizia da soli? Ma non finisce qui, questa è solo la punte dell'iceberg della trama, Graves non è un angelo vendicatore buono e puro, è un personaggio estremamente complesso che si va ad inserire in un intreccio narrativo quanto mai complesso ed avvincente, che si dipana lungo tutta la storia gettando il lettore in un mondo di intrighi, violenza, sesso, potere e singole vicende personali dei vari protagonisti della serie, che sono molti e tutti tratteggiati con una maestria insuperabile dallo sceneggiatore.
Una menzione a parte va fatta per il disegnatore della serie, Eduardo Risso, un maestro assoluto del bianco e nero, i suoi personaggi sono espressivi, reali, e il suo strory telling (il modo di narrare la storia) è insuperabile, perfetto per una storia noir, Eduardo Risso è senza dubbio uno dei maestri del bianco e nero.
Da leggere assolutamente.


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