sabato 23 luglio 2011

Arturo Pérez Reverte: Quattro chiacchere in libertà.

Arturo Pérez Reverte, ho già avuto il piacere qui nel Covo di Snorri  di parlarvi di questo scrittore spagnolo, che a me personalmente piace parecchio e parecchio tanto se ci tenete a saperlo. Ha un modo molto personale di scrivere e di raccontare i vari periodi storici in cui ambienta i suoi libri.
Nel periodo napoleonico per esempio ha ambientato uno dei suoi libri migliori; L'Ussaro di cui vi ho già parlato in uno dei miei Consigli non richiesti, ed è riuscito a trasmettere tutto il cupo e il tragico di quella particolare fase della storia della Spagna invasa dalle truppe di Napoleone, un libro che gronda quasi sangue e merda da tanto è cattivo, senza però uscire dal contesto.  Tra l'altro Reverte ambienta sempre e ribadisco sempre, le sue storie in Spagna e accidenti a lui (invidia massima) riesce sempre a beccare con precisione l'anima del periodo storico alla perfezione, primo 8oo per L'Ussaro e rende benissimo, poi passa al tardo 800 con "Il maestro di scherma" e di nuovo riesce a cogliere il bersaglio, scrive "Il club Dumas" e becca pure il periodo moderno,  fa quasi incazzare da tanto è bravo.
E poi c'è il suo personaggio forse più famoso, Diego Alatriste Y Tenorio, meglio conosciuto come Il Capitano Alatriste, questa volta siamo nella Spagna (ma va...) del XVII secolo, in una Madrid contradditoria, bella e spietata, potente a decadente, ricca e miserabile, e anche stà volta il buon Reverte ci becca in pieno, periodo storico, personaggi (alla grande) e tutto il resto, con il vantaggio che di libri sul buon Capitano Alatriste ne sfrona parecchi, uno via l'altro, tanto che c'hanno fatto pure un film, "Il destino di un guerriero" (con il buon Viggo Mortessen con tanto di baffoni  nei panni del Capitano) che vabbè, non è sia stò gran capolavoro, ma comunque rende bene il metro di quanto il personaggio sia famoso, in Spagna è famosissimo da noi, come al solito, visto che è bravo, molto meno.
Tra l'altro è già il secondo di film tratto dai libri di Reverte, il primo è "La nona porta" con Johnny Depp perfetto nella parte di Corso, film  trato da Il Club Dumas,  carino, a me è piaciuto abbastanza anche se hanno tralasciato tutta la parte più bella del libro, cioè quella che nel titolo fa riferimento a Dumas.

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